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Inserito il - 12/06/2012 : 17:41:21
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PADOVA. La sinergia tra più strutture dell’Azienda Ospedaliera di Padova ha salvato la vita di un bambino di 10 anni, malato di cuore fin dalla nascita e già dai primi mesi di vita con difficoltà di alimentazione e di crescita. Il piccolo, che appena nato pesava quattro chili, era stato trasferito a Padova dopo che all’Ospedale di Vittorio Veneto gli era stata diagnosticata una cardiomiopatia. Per anni è stato quindi seguito dalla Cardiologia Pediatrica, con terapie e controlli periodici per monitorare la funzione cardiaca.
A 10 anni, per il peggiorare della malattia, è stato ricoverato a Padova dove gli è stato impiantato un defibrillatore, un salvavita in caso di gravi aritmie. Inserito nelle liste di attesa per trapianto cardiaco, il piccolo paziente ha avuto un ulteriore peggioramento che ha portato al trasferimento in Terapia Intensiva Pediatrica: oltre due mesi con un’infusione di farmaci in vena, per sostenere il cuore malato. Le condizioni cliniche hanno portato alla decisione di operare: in Cardiochirurgia Pediatrica viene impiantato un apparecchio meccanico di assistenza ventricolare sinistra per sostenere la funzione cardiaca, non più adeguata alla sopravvivenza. È il Vad (Ventricular Assistence Device), un supporto connesso al ventricolo e accoppiato al cuore per supportarne la funzione di pompa: un minuscolo apparecchio di nuova generazione, mai prima impiegato con successo in età pediatrica in Italia. A Padova c’era un’esperienza d’impianto in tre malati adulti; a oggi gli interventi eseguiti di questo tipo sono sette.
Il nuovo “cuore artificiale” ha permesso le dimissioni dalla Terapia Intensiva e il trasferimento in Degenza Trapianti in attesa di un nuovo organo. Dopo 49 giorni, il cuore del piccolo è stato espiantato assieme al cuore artificiale e sostituito con un organo adeguato al suo peso dai chirurghi della Cardiochirurgia. Così il ragazzino è tornato a casa dopo meno di un mese dal trapianto, in ottime condizioni generali.
Si è trattato di una vera e propria staffetta, spiega l’azienda ospedaliera di Padova. Un percorso sinergico - sottolinea una nota - che è andato dalla Cardiologia Pediatrica diretta dalla prof.ssa Ornella Milanesi che ha seguito il piccolo per oltre 10 anni con farmaci adeguati, alla Terapia Intensiva Pediatrica che lo ha accolto e trattato durante le fasi di scompenso acuto, alla Cardiochirurgia Pediatrica diretta dal prof. Giovanni Stellin che lo ha seguito passo passo - in particolar modo il dott. Massimo Padalino - fino alla Cardiochirurgia Trapianti, diretta dal prof. Gino Gerosa.
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