Lecco, costretto a spostare la propria auto: un politico buca gomme a un disabile
LECCO, 4 OTTOBRE – Aveva parcheggiato la sua Jaguar nel posto riservato ai disabili proprio di fronte alla sede dell’Aler di Lecco, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale di cui è presidente. Antonio Piazza, però, è stato costretto a spostare l’auto e a pagare la multa a un disabile che, seccato dal trovare il proprio posto occupato impropriamente, aveva subito allertato i vigili urbani. Ma una volta allontanatisi gli agenti, Piazza non ha esitato a vendicarsi bucando le gomme all’auto dell’invalido.
La scena è stata ripresa dalle telecamere della zona e il presidente dell’Aler è stato sollecitato dal suo partito, il Pdl, a dimettersi suo malgrado: «Le mie dimissioni – si è giustificato il numero uno dell’Aler lecchese – non sono assolutamente giuste. Non le ho certo date volontariamente. Il mio comportamento è sempre stato improntato nella massima correttezza nel ruolo che ho svolto fino ad oggi nell’azienda lombarda per l’edilizia residenziale. Spero che l’assessore lombardo nelle prossime ore le respinga».
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Inserito il - 06/10/2012 : 00:52:29
uno peggio dell'altro,,, non si salva proprio nessuno...
Che tristezza vedere delle persone, che dovrebbero comportarsi in un modo corretto per dare il buon esempio a tutti i cittadini, fare queste porcherie.
Probabilmente pensano di essere degli ELETTI, ma non solo politicamente...
A CASA TUTTI, NE ABBIAMO LE PALLE PIENE SI GENTE COSI' !!!!!!!!
RICORDATEVI CHE SONO SOLO PREVISIONI LE CERTEZZE E GARANZIE LE LASCIAMO AI CIARLATANI. GIOCATE CON MODERAZIONE.
Cattaneo contro i tagli: «Ottomila euro al mese, sono rovinato». L'ironia in Rete Lo sfogo su Twitter: «Tra mutuo, rette, ecc. non so come fare». Le reazioni: «Manca di rispetto a chi è davvero in crisi»
MILANO:>Ho letto il decreto taglio alle Regioni: drastica riduzione dell'indennità entro il 30.11 e nessuna pensione. Uno come me cosa deve fare?». Inizia così lo sfogo che l'assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, pidiellino e formigoniano di ferro, affida a Twitter (GUARDA), lamentando la «sforbiciata» ai costi della politica decisa dal governo Monti. «Non rubo - aggiunge - e quindi non ho tesori all'estero. Vivo di ciò che fra un mese mi verrà dimezzato e tra mutuo, rette, ecc. non so come fare». Cattaneo, però, non prende poco, e lo ammette: «Ora guadagno circa 8mila euro per 12 mensilità . Non è poco, è distante dai 14mila di cui si favoleggia. Dopo, circa la metà ». Inoltre, come si legge dal suo sito web, è anche consigliere della Sea e membro del Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde Spa.
Poi si scusa: «Una provocazione» Alcune risposte:
L'ALLARME - Cattaneo mette in guardia i cittadini: «Ogni dittatore - scrive - diventa tale a furor di popolo. È solo dopo che il popolo si accorge del mostro che ha generato! Attenzione! Chi ci va di mezzo è proprio chi lavora e fa politica sul serio». Poi, a stretto giro, l'assessore «in bolletta» affida un'altra riflessione alla Rete: «Se fossi rimasto un dirigente guadagnerei già ora di più, figuriamoci dopo i tagli. Che faccio? Siamo sicuri che così la politica migliorerà ?».
L'IRONIA IN RETE - La preoccupazione dell'assessore regionale per arrivare alla fine del mese ha scatenato il popolo di Twitter che, a colpi di cinguettii, gli sta facendo notare che la stragrande maggioranza degli italiani è messa peggio di lui. Davide D'Antoni, giornalista di Telelombardia: «Spero che un hacker si sia impossessato del suo twitter o altrimenti davvero manca di rispetto a mln italiani davvero in crisi! PROPONGO UNA COLLETTA!!». Cattaneo gli ha risposto: «Bravo! Vedo che ha colto perfettamente. Queste banalità porteranno il Paese a star meglio? Allora cancelliamo la democrazia». E per difendersi, affida a un tweet la sua «Operazione trasparenza», postando la foto dei suoi compensi: «Ecco il mio statino di settembre, compreso di tutto: 6.420,66 euro». «Gioia e ti lamenti???? Se ti sembrano pochi vai a trovarti un lavoro dove puoi guadagnare di più! Non penso tu sia indispensabile», gli ribatte pronto Alessandro, da Bologna. E Cattaneo: «Sono figlio di un operaio, cresciuto in una dignitosa povertà . Ho rispetto immenso per chi tira fine mese con 1000€». La bagarre continua.
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